Napoli - Inceneritore, presidio davanti alla Regione Campania -2- (14.10.13)
  • 11 anni fa
http://www.pupia.tv - Napoli - Un centinaio di manifestanti sta presidiando la sede dell'assessorato regionale all'Ambiente in via Depetris a Napoli per protestare contro la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore a Giugliano, nel Napoletano. Sul posto sono presenti polizia e carabinieri. Alcuni manifestanti sono entrati nell'atrio dell'edificio affiggendo manifestini con la scritta "L'inceneritore nè a Giugliano nè altrove". Momenti di tensione si sono verificati con le forze dell'ordine che stanno cercando di tenere a distanza i manifestanti. Oggi dovrebbe essere aperta la busta per l'aggiudicazione dell'appalto del nuovo impianto. Centinaia di manifestanti al grido di "Chi ha inquinato deve pagare" stanno manifestando dinanzi alla sede dell'assessorato all'Ambiente della Regione Campania a Napoli. I manifestanti chiedono la revoca del bando per la costruzione di un nuovo termovalorizzatore a Giugliano, un Comune già provato da lunghi anni di emergenza ambientale. Sulla vicenda è intervenuto l'assessore all'Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano: "Non vi sarà oggi nessuna aggiudicazione della gara per il termovalorizzatore di Giugliano e, di conseguenza, non si potrà dare avvio ai lavori di realizzazione dello stesso. Il commissario delegato - riferisce Romano - sta concludendo solo la procedura relativa alla acquisizione delle manifestazioni di interesse. Si tratta di una procedura effettuata per ottemperare a ben due leggi dello Stato e per dare seguito alle richieste della Comunità Europea che sta concludendo, con le sanzioni, la procedura di infrazione a carico della Repubblica Italiana e della Campania". "Sono allo studio del tavolo tecnico istituito dal Ministero dell' Ambiente con Cnr, Enea e Ispra tutte le soluzioni possibili per individuare un'alternativa all'impianto. Tali soluzioni devono essere necessariamente efficaci ad eliminare il grave pericolo rappresentato dai rifiuti stoccati da oltre dieci anni. Vanno arginate, però, le aree violente che rischiano di offuscare anche la voce dei tanti cittadini perbene, dei giovani che esprimono preoccupazioni e che chiedono risposte. Con loro il dialogo è sempre aperto e continueremo a discutere una volta acquisite le necessarie valutazioni tecniche", conclude Romano. (14.10.13)
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