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  • 10/07/2013
Ricorderai
Quello che eri
Rimpiangerai
I miei sospiri
E adesso che ancora siamo vivi
Illuditi che puoi tornare indietro.
La notte eri tu che mi svegliavi
Sotto il lenzuolo ancora mi toccavi
Cercavi i pantaloni e li trovavi
E senza chieder niente li toglievi.
Io ti sfilavo le tue calze nere
E questo ti piaceva da morire.
Io lo sapevo bene cosa fare,
me lo insegnasti tu senza pudore.

Le mani conoscevano il tuo corpo
Ma oltre alle mani amavi tutto il resto
Da lì iniziai a sentire il tuo piacere
Non t’importava troppo far rumore.
La bocca aperta non per respirare,
la mani chiuse ma non per pregare,
La Luna come solo spettatore
Di un programma da non far vedere.

E quando fu finito ci vestimmo
Come due sconosciuti ci voltammo
Senza guardarci in faccia era finito
Un walzer di emozioni senza fiato.
Non una mossa o un gesto per parlare
D’un tratto tu volli ricominciare…

La voglia era infinita quella notte
Come del resto tutte le altre volte
Tornasti su di me da “gran Signora”
E io ti accontentai per più di un’ora.
Insieme noi ci siamo divertiti
Ma a far l’amor non siamo mai riusciti.
Per noi quello era solamente un gioco
Un gioco da rifare all’infinito.
Non t’importava niente della vita
Non credo poi che tu ci sia riuscita,
a farmi credere di stare bene
a farmi bere senza vomitare…

Ricorderai
Quello che eri
Rimpiangerai
I miei sospiri
E adesso che ancora siamo vivi
Illuditi che non si torna indietro.

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