« Riesco quasi a vederlo quel sogno che sto sognando, c'è una voce dentro la mia testa che dice non lo raggiungerai mai. »
Ed in talun di quegli alberghi santi / Una donna io vedea ch'erami stella; / E a lei movendo i guardi miei tremanti, / S'umilïava mia ragion rubella: / Mi parea ch'a me un angiolo davanti / Stesse per me pregando, e allora in quella / Amica del Signor ponendo io speme, / « Ah sì, diceva, in ciel vivremo insieme! »
Davvero un libro molto delicato e ricco di emozioni , magistralmente svelate e raccontate nelle lettere - riscritte dalle due autrici - che si sono realmente scambiati Silvio Pellico e la contessa Cristina Archinto Trivulzio. Non sembrano troppo distanti da quelle che si sono effettivamente scritti i due innamorati ai tempi, in quanto il registro ricorda molto quello del tempo. Come sempre la ricostruzione storica è impeccabile e riesce a coinvolgere, seppur per poco visto la brevità del romanzo.