Aversa (CE) - Luciano De Crescenzo presenta il suo libro

  • 12 anni fa
http://www.pupia.tv - Aversa (CE) - Luciano De Crescenzo presenta il suo libro. Uno scrittore che ha fatto dell'ironia e della spensieratezza tipica della cultura napoletana il suo punto di forza: Luciano De Crescenzo ha presentato il suo libro "Tutti santi me compreso" nell'auditorium dell'ex Macello di Aversa L'appuntamento si è tenuto nell'ambito della rassegna "Art-Ecò", promossa dall'associazione culturale "Aversa Donna", presieduta da Nunzia Orabona, in collaborazione con il comune di Aversa e gli assessorati alla cultura e all'ambiente, retti da Nicola De Chiara e Luciano Luciano.
Un'opera che narra di santi, patroni e non dell'Italia, che il "professor Bellavista" analizza come santini, guardando soprattutto il profilo umano. Ripercorre la vita di Sant'Agostino, il suo "preferito", perché inventò il termine "Purgatorio", ad indicare un luogo in cui le anime devono purgarsi, appunto, dei loro peccati: "Sant'Agostino -- ha detto De Crescenzo davanti alla folta platea presente -- affermò che durante la sua vita non ebbe una condotta tale da portesi definire santo e quindi meritare il Paradiso, ne tanto crudele da meritare l'Inferno. Quindi, servirebbe un posto per purgarmi dai miei peccati". Per lo scrittore tutti possono diventare santi: "Nella mia vita non ho commesso peccati tali da meritare l'Inferno. In fondo io volontariamente non ho mai fatto del male a nessuno, e già questa mi sembra una buona partenza".
Passa poi in rassegna la vita di San Gennaro che circa una quarantina di anni fa la Chiesa di Roma minacciò di eliminare dal calendario. I resoconti sul suo martirio non erano attendibili. Dopo una lunga contrattazione con la curia di Napoli, il Vaticano concesse il culto del santo, ma solo su base locale. San Gennaro diventava, insomma, un "santo di serie B". Il primo pensiero che venne in mente ai napoletani fu: "Gesù, vuoi vedere che mo il santo si è offeso?". Bisognava consolarlo. E sui muri della città apparvero delle scritte per tirarlo un po'

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