Alla Luiss Business School il libro sul restauro di Villa Blanc
  • 7 mesi fa
Roma, 14 set. (askanews) - Costruita tra il 1895 e il 1897, Villa Blanc, esempio emblematico di eclettismo di fine Ottocento con la sua varietà di linguaggi architettonici ed artistici, ha vissuto anni di totale abbandono a partire dagli inizi degli anni Cinquanta con la vendita da parte degli eredi Blanc. L'attuale sede della Luiss Business School è tornata da diversi anni al suo passato splendore proprio grazie alla università Luiss che con lungimiranza ne ha fatto uno degli esempi di valorizzazione ante litteram del partimonio artistico italiano acquistandola prima nel 1997 e poi procendendo all'imponente ed attento restauro fino a farne la sede della Business School a partire dal 2016. E proprio nella sala da ballo si è tenuta la presentazione del libro "Villa Blanc, Rinascita di un monumento tra eclettismo e modernità", per ricordare come ha spiegato il presidente della Luiss Business School, Luigi Abete, come un bene privato sia diventato un bene collettivo, valorizzato anche nell'interesse della cittadinanza.Un esempio non solo di recupero di un bene degradato e ma anche del connubio tra bellezza e lungimiranza messo in luce il presidente della Luiss, Vincenzo Boccia: "Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto che è durato oltre 20 anni e che è la restituzione di un gioiello, di un elemento di bellezza dentro la città. Orgogliosi come Luiss, orgogliosi del fatto che i nostru studenti possono studiare in luoghi di bellezza. Quando entrano in gioco bellezza, armonia, equilibrio e questa dimensione di bellezza che chiaramente risolve questioni di degrado è un elemento su cui lavorare per il futuro e rientra nei valori di formazione di Luiss".Alla presentazione del volume anche l'architetto Massimo Picciotto, responsabile del progetto di recupero di Villa Blanc che ha parlato di perseveranza, quella necessaria a superare anche i vari ostacoli di carattere burocratico: "Sicuramente è un risultato molto importante forse il più importante fra quelli realizzati fino in fondo. Va tenuto conto che quando le persone vengono qui a Roma per l'atmosfera che c'è la prima domanda è come hai fatto e non quanto è bella perché oramai è diventato così difficile, serve tanta perseveranza nel fare le cose, è tanto faticoso e quasi eroico portarle fino in fondo. Questo era un oggetto meraviglioso, abbiamo un'università veramente bella che funziona so che gli studenti sono molto contenti e io non posso che ritirarmi dopo questi otto anni di campagna di Villa Blanc".
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