Ecco come i ladri di auto riciclavano i pezzi rubati

  • 9 anni fa
L’indagine ha avuto origine a novembre del 2014, dopo il furto di un’auto avvenuto a Roma nel quartiere Cortina D’Ampezzo. Lavorando alle indagini su questo furto i Carabinieri hanno appurato la responsabilità principalmente di 8 italiani, i quali avevano alimentato un sistema criminale completamente incentrato sul mercato delle auto rubate e nell’ambito del quale avevano un ruolo minore anche altre persone, arrestate o denunciate a piede libero a seconda delle responsabilità. Come se fosse un vero e proprio mestiere, ogni notte i principali indagati percorrevano le vie dei quartieri della Capitale alla ricerca di auto appetibili, in modo da soddisfare le richieste provenienti dalle carrozzerie e delle autofficine. Le zone maggiormente colpite dai malviventi erano senza dubbio tutta l’area di Roma Nord ed il centro della Città, in particolare Piazza Augusto Imperatore e Corso Vittorio Emanuele. In queste vie, dopo aver individuato i veicoli in base al colore, all’anno di immatricolazione e ad altri dettagli di volta in volta richiesti, in pochi istanti le portavano via (utilizzando centraline sostitutive o blocchi chiave artefatti, come già riscontrato anche nell’ambito delle precedenti indagini), dirigendosi immediatamente presso nascondigli accuratamente individuati nel territorio di Roma Sud. Dopo qualche giorno, si provvedeva alla consegna ai vari committenti, i quali si occupavano dello smontaggio e del successivo impiego dei pezzi “ordinati” per riparare autovetture incidentate, lasciate in consegna alle officine o carrozzerie da ignari clienti.

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