Archeologia, arte e cinema nella mostra di Vezzoli al Palaexpo
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Roma, 20 apr. (askanews) - Offre un percorso tra arte contemporanea, archeologia e cinema "Vita Dulcis", la mostra di Francesco Vezzoli, curata da Stéphane Verger, al Palazzo delle Esposizioni a Roma fino al 27 agosto.Opere e reperti archeologici del Museo Nazionale Romano interagiscono con le opere di Vezzoli, che incorporano elementi d'epoca antica o che all'antico sono ispirate. E a far da sfondo a questo dialogo fra passato e presente ci sono film come "Cabiria", "Cleopatra", "Spartacus", "Il gladiatore" di Ridley Scott" e il "Satyricon" di Federico Fellini. "Vita Dulcis è un gioco di parole, la Dolce Vita però applicata all'archeologia, è un omaggio a Roma, la città che ha raccontato tante mitologie in tante epoche diverse della storia", spiega Vezzoli.Nelle diverse sale tematiche si sviluppano, con un'interazione di linguaggi fluida, riflessioni sulla guerra, la degenerazione del potere, la celebrazione della donna, il culto di Antinoo come definitiva creazione culturale ed estetica della passione amorosa. "La storia della classicità è molto più fluida di quanto noi pensiamo, e la fluidità ha delle radici millenarie, ed è giusto quando parliamo di alcune tematiche, dobbiamo anche prepararci storicamente. Vorrei che lo spettatore che entra a Vita Dulcis abbandonasse tutti i suoi sospetti, tutti i suoi preconcetti, magari anche le sue paure di inadeguatezza rispetto all'archeologia e vivesse la mostra in maniera ludica", conclude l'artista.
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