Il monaco che inventò le note musicali

  • 2 anni fa
Guido d’Arezzo, monaco benedettino nell’Abbazia di Pomposa (Italia), intorno all’anno 1000 insegnando musica si rese conto della difficoltà dei monaci a memorizzare le lunghe melodie della liturgia. Così inventò un nuovo modo per codificare le note musicali.

Per i nomi delle note Guido D’Arezzo si ispirò a un inno dedicato a San Giovanni Battista: “Così che i tuoi servi possano, con voci allentate, risuonare le meraviglie delle tue azioni, ripulire la colpa dalle nostre labbra macchiate”.

Guido scelse la prima sillaba di ogni verso del testo latino: UT queant laxis, RE sonare fibris, MIra gestorum, FAmuli tuorum, SOlve inquinano, LAbii reatum.

La prima nota è cambiata nel XVII secolo da UT a DO. L’ultima nota, il SI è il risultato delle iniziali Sancte Ioannes.

Guido d’Arezzo introdusse un sistema unificato per la scrittura delle note e inventò l’odierno pentagramma. Il suo sistema rivoluzionò il modo di scrivere e imparare la musica, ed è quello usato ancora oggi.