Cagliari - Truffa su indennizzi per fermo pesca in area militare: 92 denunce (03.06.22)

  • 2 anni fa
https://www.pupia.tv - "Promontory’s Funds" è il nome della complessa indagine condotta dai finanzieri della Sezione Operativa Navale di Oristano, finalizzata alla verifica delle procedure propedeutiche al rilascio dei cosiddetti “Indennizzi agli operatori economici per lo sgombero di specchi d'acqua” interessati dalle esercitazioni militari.

Il Protocollo d’Intesa integrativo del 2016, siglato tra il Ministero della Difesa e la Regione Autonoma della Sardegna, integrando il precedente del 1999, stabilisce che gli indennizzi spettano a chi abbia esercitato, per almeno 120 giorni, l'attività di pesca, nelle zone interessate agli sgombri, nei due anni precedenti la richiesta di indennizzo (nel caso di prima istanza di accesso al beneficio), in accordo con la normativa sulla tracciabilità e che il criterio di individuazione dei beneficiari è definito con riferimento al luogo di ormeggio dell'unità dì pesca.

In tale contesto, dal mese di giugno del 2021 i finanzieri hanno eseguito delle articolate indagini, nell’ambito di specifica attività di polizia economico-finanziaria, finalizzate all’acquisizione di informazioni inerenti le domande di liquidazione del contributo Regionale per gli indennizzi destinati agli operatori economici della pesca interessati dagli sgomberi di specchi d’acqua durante le esercitazioni militari al Poligono di Capo Frasca. Gli accertamenti, concentrati nel periodo 2015-2019, sono stati improntati per verificare la corretta corrispondenza tra quanto stabilito dal bando di assegnazione rispetto alle reali attività poste in essere dalle società destinatarie degli indennizzi.

Dall’analisi dei documenti, che attestavano la tracciabilità del pescato fino alla consegna ai venditori al dettaglio, veniva riscontrata la presenza di specie ittiche presenti prevalentemente in laguna e nello stagno e non anche in mare aperto. Da ciò, si è arrivati alla conclusione che le attività di alcuni mezzi navali da pesca, beneficiari dei sopracitati indennizzi, siano state svolte esclusivamente nelle lagune e/o nello stagno, e non nell’area interessata dalle esercitazioni militari. Oltremodo, dalle fatture controllate è emerso l’esigua quantità di prodotto conferito, sensibilmente inferiore a quello richiesto dal citato articolo.

Molte barche avevano come mezzo di propulsione unicamente i remi mentre la posizione degli ormeggi di due società avevano, ed hanno tutt’ora, come sbocco a mare unicamente un canale, ove risulta ardua se non impossibile la navigazione per arrivare fino al mare aperto. Tale criticità non poteva consentire ai pescatori di arrivare fino alla zona di mare interessata dalle esercitazioni militari e, di conseguenza, di avere diritto all’indennizzo in questione.

Con tali artifizi, le tre Cooperative oggetto dell’operazione hanno indebitamente percepito oltre 1 milione e 600mila euro. Segnalate all’autorità giudiziaria 92 persone per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. (03.06.22)

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