Oria (BR) - Rubavano videocamere di sorveglianza: 2 arresti (12.09.19)
- 5 anni fa
https://www.pupia.tv - Oria (Brindisi) - Due pregiudicati di Oria, di 20 e 41 anni, sono stati arrestati e condotti in carcere dai carabinieri di Oria, mentre altri due, un 18enne e un 20enne, sono stati sottoposti ad obbligo di dimora, nell’ambito di un’indagine riguardante una serie di furti di videocamere di sorveglianza ai danni di esercizi commerciali, abitazioni private e anche del Comune. 16 gli episodi di cui sono ritenuti responsabili gli indagati.
Non solo. Agli atti dell’inchiesta anche un furto all’interno di un bar, altri due furti di monete ai danni di distributori automatici e uno nei confronti di un corriere di una ditta di spedizioni, reati tutti consumati ad Oria. Non è da escludere che la finalità di sottrarre le telecamere fosse quella di agevolare successivi reati, come furti con spaccate e rapine.
La responsabilità degli indagati è stata confermata in modo indiscutibile per la singolare modalità di condotta: i furti sono stati commessi a telecamere “attive” con la registrazione dell’azione delittuosa a distanza ravvicinata. Questa modalità ha consentito di documentare l’azione delittuosa mentre era in atto e individuare gli autori dei fatti, riconosciuti, poi, sulla base delle video-registrazioni dai carabinieri. Una modalità predatoria ritenuta “sconcertante” dagli inquirenti e “indicativa di spregiudicatezza e sfrontatezza degli indagati che hanno evidenziato un senso di impunità disarmante, dimostrandosi insofferenti nei riguardi delle regole sociali che hanno violato sfacciatamente nonostante la certezza di essere individuati”. (12.09.19)
Non solo. Agli atti dell’inchiesta anche un furto all’interno di un bar, altri due furti di monete ai danni di distributori automatici e uno nei confronti di un corriere di una ditta di spedizioni, reati tutti consumati ad Oria. Non è da escludere che la finalità di sottrarre le telecamere fosse quella di agevolare successivi reati, come furti con spaccate e rapine.
La responsabilità degli indagati è stata confermata in modo indiscutibile per la singolare modalità di condotta: i furti sono stati commessi a telecamere “attive” con la registrazione dell’azione delittuosa a distanza ravvicinata. Questa modalità ha consentito di documentare l’azione delittuosa mentre era in atto e individuare gli autori dei fatti, riconosciuti, poi, sulla base delle video-registrazioni dai carabinieri. Una modalità predatoria ritenuta “sconcertante” dagli inquirenti e “indicativa di spregiudicatezza e sfrontatezza degli indagati che hanno evidenziato un senso di impunità disarmante, dimostrandosi insofferenti nei riguardi delle regole sociali che hanno violato sfacciatamente nonostante la certezza di essere individuati”. (12.09.19)