Turchia: liberata la direttrice di Amnesty International

  • 7 anni fa
Amnesty International accusata di “terrorismo” in Turchia: la direttrice rilasciata, il presidente no
Rilasciati otto degli undici attivisti per i diritti umani, accusti in Turchia di “terrorismo” per presunti legami con il PKK, un gruppuscolo di estrema sinistra e il movimento di Fetullah Gülen, il clerico nemico giurato di Erdogan, che Ankara accusa di essere dietro al tentato golpe dello scorso anno. Fra loro, oltre a un cittadino tedesco e uno svedese, anche la direttrice del ramo locale di Amnesty International, Idil Eser. Resta invece in carcere il presidente dell’organizzazione in Turchia, Taner Ilic. Accusato di “appartenenza a un’associazione terroristica”, quest’ultimo dovrebbe comparire in giornata in tribunale a Smirne, dove è attualmente detenuto.

AMAZING NEWS: all human rights defenders #Istanbul10 case conditionally released. Finally, some of our friends and colleagues can go home to their loved ones. Next battles: all charges should be dropped and Taner, our chair, also released from prison. pic.twitter.com/raiNkewlD9— Gauri van Gulik (@GaurivanGulik) 25 ottobre 2017
Il tweet con cui Amnesty International celebra la direttrice del suo ramo turco, Idil Eser

Il servizio realizzato da euronews in occasione dell’apertura del processo

Il sollievo a metà della direttrice di Amnesty Turchia: “Contenta sì, ma trattamento impari e arresto ingiustificato”
“Quando è stata richiesta la nostra liberazione, in un primo momento sono stata molto sorpresa – il primo commento di Idil Eser al momento del rilascio -. Non ho capito per quale motivo lo stesso trattamento non sia stato riservato a tutti, ma mi sono comunque sentita molto sollevata. Detto questo, non va dimenticato che che l’arresto di tutti noi resta privo di qualsiasi fondamento”.

Only 15 hours left! They are our friends and our colleagues. We won’t stop until they are free #FreeRightsDefenders https://t.co/pFhZp0gpyv pic.twitter.com/x9bxmJh82K— AmnestyInternational (@amnesty) 24 ottobre 2017

La videocampagna lanciata da Amnesty International per sensibilizzare l’opinione pubblica e aumentare la pressione sulle autorità turche

“A processo la credibilità di autorità e sistema giudiziario turco”
Amnesty International respinge ogni addebito come “assurdo” e “infondato”, denunciando un processo strumentale e volto a scoraggiare la dissidenza. “Se in apparenza questo è un processo a dei difensori dei diritti umani – aveva detto ieri il Direttore di Amnesty International Europa, John Dalhuisen – nella sostanza ad essere invece sotto processo sono il sistema giudiziario e le autorità turche”.

Il comunicato pubblicato da Amnesty International in occasione del processo agli 11 attivisti per i diritti umani che si è aperto ieri a Istanbul.

L’appoggio di Edward Snowden: “Amnesty mi ha aiutato. Ora tocca a me sostenerli”
.@Amnesty stands up for us. Now I’m standing up for them. Will you? Help us #FreeRightsDefenders in #Turkey: https://t.co/HKnyZTmy52 pic.twitter.com/2FSEiWy4XJ— Edward Snowden (@Snowden) 23 ottobre 2017

In sostegno di Amnesty International e dei suoi attivisti accusati in Turchia si è mobilitato anche Edward Snowden, che in un videomessaggio diffuso su Twitter ha parlato di momento giusto per sdebitarsi. Quando è stato il momento di farlo, ha detto, “Amnesty si è mobilitata per me. Adesso sta a noi mobilitarci per Amnesty”.

Per la maggior parte arrestati a luglio, mentre partecipavano a un workshop, gli attivisti rilasciati restano comunque tutti imputati e rischiano fino a 15 anni di carcere.

Consigliato