Germania, nessun effetto Trump sulle imprese tedesche. Solo un lieve calo
- 7 anni fa
Forse Donald Trump non è poi una minaccia così enorme per l’economia tedesca. Secondo la società di ricerche Ifo per il momento non c‘è stato alcun effetto devastante sulla fiducia delle imprese in Germania. Ma solo un lieve calo.
.ifo_institut forecasts 1.9% #economic growth in #Germany for 2017 https://t.co/qijwfUV874— GCRI New York (gcri_ny) January 11, 2017
A gennaio l’indice si è attestato a 109,8 punti, dai 111 punti di dicembre e tornando così ai valori più contenuto da settembre. “Trump finora non ha avuto alcun effetto sulle stime attuali”, fa notare Klaus Wohlrabe, economista dell’IFO, siamo sorpresi perché, secondo le sue previsioni, l’export tedesco avrebbe sofferto. Invece le esportazioni sono aumentate, il che significa, che c‘è un certo ottimismo. Certo bisogna aggiungere che finora non ha fatto nulla di concreto.”
ifo #Geschäftsklimaindex sinkt zum Start ins neue Jahr https://t.co/izXhM1ii7q pic.twitter.com/MvddVQqhi9— ifo Institut (@ifo_Institut) January 25, 2017
L’Ifo non dice esplicitamente se il calo sia collegato ai propositi protezionistici di Trump. Certo è che il neo presidente USA ha messo in guardia le aziende automobilistiche tedesche come la BMW, che rischia di vedersi applicare dazi doganali del 35% su ogni Serie prodotta in Messico e commercializzata negli Stati Uniti.
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A gennaio l’indice si è attestato a 109,8 punti, dai 111 punti di dicembre e tornando così ai valori più contenuto da settembre. “Trump finora non ha avuto alcun effetto sulle stime attuali”, fa notare Klaus Wohlrabe, economista dell’IFO, siamo sorpresi perché, secondo le sue previsioni, l’export tedesco avrebbe sofferto. Invece le esportazioni sono aumentate, il che significa, che c‘è un certo ottimismo. Certo bisogna aggiungere che finora non ha fatto nulla di concreto.”
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L’Ifo non dice esplicitamente se il calo sia collegato ai propositi protezionistici di Trump. Certo è che il neo presidente USA ha messo in guardia le aziende automobilistiche tedesche come la BMW, che rischia di vedersi applicare dazi doganali del 35% su ogni Serie prodotta in Messico e commercializzata negli Stati Uniti.