Russia: il giorno dopo l'arresto del Ministro dello Sviluppo economico, l'ipotesi della lotta di potere
  • 7 anni fa
Alexey Ulyukayev si sveglia, si rade e fa colazione come sempre, ma da oggi non andrà in ufficio: l’ormai ex Ministro russo per lo Sviluppo economico è da ieri pomeriggio in stato di detenzione, agli arresti domiciliari. E ancora non si capisce quali siano i contorni della vicenda. È accusato di aver intascato una mazzetta da due milioni di dollari, ma dietro potrebbero esserci regolamenti di conti tra gruppi di potere.

Il Primo Ministro, Dimitry Medvedev, ieri sera si mostrava sorpreso:
“È una situazione difficile per il governo – diceva -: va al di là delle mie capacità di comprensione. Ne ho parlato con il Presidente, è del mio stesso avviso. Comunque auspico che si svolgano indagini approfondite sull’accaduto, nell’ambito della legislazione attuale”.

Ulyukayev è un membro dell’area liberale, così come Medvedev, che si era opposto all’acquisizione della Bashneft, azienda petrolifera russa, pubblica, da parte della Rosneft, anch’essa pubblica e guidata da Igor Sechin, ex vice-premier, considerato un alleato di ferro di Putin.
Secondo le accuse Ulyukayev, che si dice innocente ma “disposto a collaborare”, avrebbe preteso la tangente da Rosneft in cambio del suo avallo all’operazione, alla quale si è lungamente opposto. Ma l’opposizione sottolinea che sarebbe come pretendere una tangente direttamente da Putin. Secondo i media russi vi sarebbero anche altri funzionari messi sotto controllo dagli inquirenti, compreso un vice-premier.
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