Sperimentaziona animale? No, grazie. I nuovi metodi sono più affidabili

  • 8 anni fa
Superare la ricerca animale. Un obiettivo che risponde anche a esigenze di qualità

All’Università del Lussemburgo , la ricostruzione di tessuti del cervello umano a partire da cellule staminali serve qui un preciso obiettivo: lo sviluppo di nuovi approcci, che permettano l’elaborazione di terapie alternative contro il morbo di Parkinson. Le potenzialità di queste ricerche, ne consentono però l’applicazione anche in tutt’altri ambiti.

A spiegarcelo è Jens Schwamborn, biologo specializzato nella ricerca sulle cellule staminali.
“La nostra speranza – ci dice – è che questi approcci – basati su cellule staminali umane, in buona parte addirittura degli stessi pazienti e quindi specifiche al paziente e alla malattia – possano rimpiazzare la sperimentazione animale. Una serie di elementi provano che questi sistemi rappresentano il processo patologico in maniera molto più fedele dei modelli basati sulla sperimentazione animale. Non si tratterebbe quindi soltanto di evitarla, ma di compiere un vero passo avanti verso migliori risultati”.

Il Joint Reseatch Center di Ispra: dove si validano e omologano i metodi alternativi

Università del Lussemburgo e altri centri di ricerca europei stanno lavorando allo sviluppo di tecniche volte a limitare – se non addirittura a eliminare – la sperimentazione sugli animali. I metodi sperimentati convergono poi al Centro comune di ricerca di Ispra, in provincia di Varese: parte della rete europea del Joint Research Center, questo istituto si occupa di validarli e omologarli.

Il Joint Research Center di Ispra ospita dal 2011 il laboratorio di riferimento dell’Unione Europea per lo studio di metodi alternativi alla sperimentazione animale. Dalla stessa data ha anche assunto i compiti di validazione, che dal 1991 incombevano all’ECVAM (European Centre for the Validation of Alternative Methods), il Centro europeo per la validazione dei metodi alternativi.

Compiti e architettura del Centro comune di ricerca, in un comunicato dell’Unione Europea

Tra le verifiche compiute, ci spiega la biologa Francesca Pistollato, quelle sulle cellule cerebrali in vitro.
“Attraverso esperimenti di questo genere – ci spiega – è possibile capire come queste cellule funzionano, come i neuroni esprimono la loro attività elettrica, misurare l’effetto dell’attività elettrica di sostanze tossiche come i pesticidi, sostanze contaminanti ambientali, erbicidi, che hanno una nota azione neurotossica, e capire, in vitro, attraverso sistemi basati su cellule umane, come questi meccanismi di azione avvengono. Questo rappresenta un modello alternativo all’utilizzo degli animali per la neurotossicologia”.

Validare e non solo. Il Joint Research Center e gli sforzi di coordinamento

Oltre agli studi di validazione, il Joint Research Center di Ispra promuove la ricerca su sperimentazioni alternative a quelle sugli animali, ne facilita l’adozione e le archivia in appositi database. Al termine degli esami condotti sui metodi alternativi che

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