Caserta - Max Gazzè, int. e live al ''Settembre al Borgo'' (14.09.13)
  • 9 anni fa
http://www.pupia.tv - Caserta. Aveva appena finito di regalare al pubblico del Festival quattro brani del suo viaggio al cuore della canzone, Ilaria Porceddu, quando Max Gazzè è salito sul palco del Teatro della Torre di Casertavecchia, accompagnato dal Direttore Artistico di "Settembre al Borgo 43 -- Face to Fest 2013", Casimiro Lieto, per ritirare il "Premio Triceronte" e dare a modo suo il "la" alla serata conclusiva. "Sono felicissimo di essere qui stasera. Questa sarà 'una serata di folk apocalittico in mi minore come se non ci fosse un domani'" -- ha esordito il cantautore romano, visibilmente emozionato dal riconoscimento e dalla platea gremita di spettatori, lasciando la parola a Lieto, che per i saluti di rito ha messo il pubblico al centro del suo breve intervento: "Grazie a voi che siete tornati. Siete gli unici veri, grandi protagonisti di questo Festival. Forse ci rivedremo, forse no, ma intanto auguro alla Rassegna tutto il successo che merita". Poi via i nomi di staff e tecnici (di persona "perché oltre ad essere stati grandi professionisti, ci hanno messo impegno, sacrificio e sudore"), ancora per puntualizzare: "Sarete voi a scegliere la scaletta dell'ultimo concerto di questo Festival, che qualcuno non avrebbe voluto veder realizzato, ma che invece abbiamo portato a casa - sebbene si sia cominciato a lavorare solo il 7 agosto - grazie a Regione Campania, Provincia di Caserta, Sponsor e la Città di Caserta, che ci ha ospitato". "Stasera vi racconterò la vera storia di 'Sotto casa'" -- ha proseguito poi Max Gazzè -- "Durante la preparazione, la canzone recitava 'sono un indegno messaggero e porto Dio'. Il titolo originale, infatti, era 'Porto Dio' e non c'era l'intenzione di farla suonare come una bestemmia, ma per i motivi che potete immaginare 'porto Dio' è diventato 'cerco Dio' ed il titolo 'Sotto casa'. Suonava decisamente meglio". Poi il concerto, con Sfefania, una hostess dello staff, in platea, a girare tra la gente con la sua boulle carica di titoli, tra i quali molti dei successi di Gazzè. Si è cominciato, manco a dirlo, con "Autoironia" e poi via con "Vento d'estate", "Cara Valentina", "Il solito sesso", "Mentre dormi", "La favola di Adamo ed Eva" fino ad arrivare al gran finale con "Sotto casa" e "Una musica può fare". Con una sorpresa, "I Watussi", uno scherzo dell'organizzazione, che Gazzè ha accennato scherzando col pubblico nell'ennesimo divertissement d'un Festival, che ha mantenuto le promesse di contenuti e numeri, fatti solo un mese fa. (14.09.13)
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