Pompei (NA) - Scandalo al cimitero, 7 arresti. Ex sindaco ai domiciliari -live- (22.01.15)
  • 9 anni fa
http://www.pupia.tv - Pompei (Napoli) - L'ex sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio, è stato sottoposto agli arresti domiciliari nell'ambito dell'indagine sulla gestione del locale cimitero. Gli agenti del commissariato, guidati dal vicequestore Maria Rosaria Romano, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata (Napoli) che ha portato due persone in carcere, cinque ai domiciliari e disposto due divieti di dimora.

Ai domiciliari, oltre che D'Alessio, anche un attuale consigliere comunale, Attilio Malafronte, esponente dell'opposizione. Coinvolti nell'indagine Pasquale Cesarano, ex dipendente comunale, ora in pensione, e Carmine Casciano, dipendente comunale, ex direttore del cimitero di Pompei: i due sono stati condotti in carcere.

L'inchiesta relativa a fatti accaduti tra il 2011 e l'inizio del 2014. La società 'Mirca', che ha gestito il cimitero fino alla revoca del contratto decisa qualche giorno fa dalla giunta del nuovo sindaco Nando Uliano, coinvolta - secondo l'ipotesi formulata - per un paio di episodi ma l'inchiesta era partita gi precedentemente all'affidamento della gestione dei servizi del cimitero ai privati. Le denunce dei cittadini erano state determinanti nell'innescare l'indagine che ha portato alle misure cautelari eseguite.

Esumazioni illegali per favorire l'interramento di defunti vicini ad amministratori comunali e, in un caso, a un appartenente all'Arma dei Carabinieri. E' quanto emerso dall'inchiesta della Procura di Torre Annunziata sul cimitero di Pompei. A partire dall'agosto 2011, secondo i pm, si sarebbero effettuate numerose operazioni di esumazione di defunti, senza attendere il decorso dei 10 anni previsti dalle norme di polizia mortuaria nazionali e comunali e senza rispettare le procedure di legge in materia di esumazione infradecennale.

In particolare, tre degli indagati addetti alla struttura cimiteriale e un interratore avrebbero dato vita a un'associazione a delinquere finalizzata al compimento delle esumazioni "contra legem", alla corruzione, al falso materiale e al vilipendio di cadavere, con vendita di numerosi loculi a privati cittadini ricevendo somme di denaro oscillanti tra i 2mila e i 3mila euro, predisponendo inoltre falsi contratti di concessione.

I casi sui quali si è concentrata l'indagine sono riferibili alla gestione del servizio cimiteriale da parte del Comune, prima dell'esternalizzazione dello stesso avvenuta nel mese di maggio 2013, ma sono emersi anche due distinti episodi, di induzione indebita a dare utilità e il secondo di corruzione, avvenuti durante la gestione del servizio da parte della società Mirca, affidataria del servizio da maggio 2013 al 16 gennaio scorso, quando la nuova Giunta comunale del sindaco Nando Uliano ha revocato il contratto. (22.01.15)
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