Napoli - La vedova Raciti alla Federico II: "Mai più violenze" -2- (28.10.14)

  • 10 anni fa
http://www.pupia.tv - Napoli. “Sono venuta a Napoli oggi perchè questo clima fa paura, e per dire a questa città che vive un dramma che la violenza è inutile e distruttiva”. Così Marisa Grasso, vedova dell'ispettore di polizia Filippo Raciti morto nel 2007 dopo gli scontri tra i tifosi del Catania e del Palermo. “Mi fa paura questo clima di violenza - ha aggiunto la vedova Raciti, a Napoli per un seminario dell'università Federico II - che terrorizza e sono qui come una sorella che porta la propria testimonianza per far conoscere agli altri gli effetti devastanti della violenza”.

In merito al divieto della trasferta a Napoli per i tifosi della Roma, Marisa Grasso ha detto: “È una sconfitta per i cittadini onesti e per i veri tifosi, ma era una misura necessaria, bisogna educare chi utilizza impropriamente questo nome di tifoso e per farlo bisogna adottare misure forti”.

“Mi ha fatto molto male vedere quella maglietta che inneggia a una persona violenta che è l'assassino di mio marito”. Lo ha detto Marisa Grasso, la vedova dell'ispettore Raciti ricordando, a pochi giorni da Napoli-Roma, la maglietta “Speziale libero” indossata da Gennaro De Tommaso la sera del 3 maggio all'Olimpico.

“Dopo sette anni in cui ho chiesto giustizia e verità - ha spiegato - fa male vedere una maglietta che inneggia a Speziale, ma mi ha fatto male tutto, questa sorta di trattativa, le violenze e il morto fuori dallo stadio. A casa mia è cambiato tutto, mentre fuori le cose non cambiano. Nel prossimo week end, quando tutti andranno negli stadi a vedere le partite, io andrò al cimitero a ricordare mio marito”.

Marisa Grasso ha parlato ai giovani dell'università Federico II di Napoli: “Io ho visto la morte di mio marito, ho visto la mia famiglia rasa al suolo. Spero che gli episodi accaduti il 3 maggio non si ripetano più e che possiamo tornare in tutta Italia a vederci una partita solo con gioia e emozioni positive”. “Io - ha concluso - sono una donna sconfitta, che ha perso una parte

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