Violenta e mette incinta la figlia 13enne, fuga in Svezia per evitare prova del Dna

  • 10 anni fa
Una tragica vicenda di violenza familiare. Mise incinta la figlia, all'epoca 14enne, poi cercò di farla abortire. Un 40enne colombiano, residente nel riminese, è stato arrestato e portato in carcere a due anni di distanza dai fatti, avvenuti nel 2012: aveva vissuto in Svezia, per sfuggire al test del dna.

Tutto iniziò nell'estate del 2012: l'uomo si rivolse al consultorio di Riccione, per interrompere la gravidanza della figlia. L'assistente sociale iniziò a nutrire dei sospetti sull'assenza della moglie, senza la cui autorizzazione era impossibile l'interruzione della gravidanza, e sulle giustificazioni addotte sulla volontà di non conoscere il padre del bambino. Il 40enne si rivolse al consultorio di Rimini, ottenendo la stessa risposta negativa. Il 3 luglio del 2012 decise di procedere in una clinica privata. La ragazzina nonostante tutto risultava ancora incinta. Il 31 luglio il padre tornò al consultorio di Riccione: questa volta c'era anche il consenso della madre per l'interruzione di gravidanza. Nel frattempo però erano iniziate le indagini, dopo le segnalazioni dei due consultori. Venne disposto il test del dna, dopo averne prelevato un campione dal feto della ragazzina: chi l'aveva messa incinta era un suo consanguineo. Esito negativo per il fratello della 14enne, mentre il padre non si presentò all'appuntamento per il test. Nel giugno 2014 l'uomo è stato rintracciato ed arrestato in Svezia. Ora è in carcere a Rebibbia: il prossimo 15 settembre sarà trasferito a Rimini e sottoposto a prelievo coatto del dna. L'accusa per il 40enne è violenza sessuale nei confronti della figlia e di aver causato l’interruzione della gravidanza, senza l’osservanza delle modalità di legge.

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