Mare nero di plastica. L'allarme da un studio europeo

  • 10 anni fa
Secondo uno studio europeo appena pubblicato, i mari sono saturi di plastica. E il problema peggiore viene dalla plastica che non si vede, che si deposita sui fondali, fino a 4mila metri sotto il livello del mare e che sta soffocando tutta la vita acquatica.

Le principali aree a rischio si concentrano vicino agli estuari dei fiumi e, soprattutto, nei mari chiusi, come appunto il Mediterraneo.

Ormai è stata provata l’esistenza di continenti fatti tutti di residui di plastica, ce n‘è uno intrappolato dalle correnti nel Pacifico meridionale, ma anche un’altro nell’Atlantico settentrionale.

La plastica impiega centinaia di anni per disgregarsi, una semplice bottiglia fino a 450 anni.

Quando arriva allo stadio di microscopici frammenti i pesci la ingeriscono. I pesci vengono pescati, per essere mangiati da noi.

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Un caso limite, questa spiaggia dell’Albania? No, secondo uno studio appena pubblicato, i mari sono saturi di plastica. E il problema peggiore viene dalla plastica che non si vede, che si deposita sui fondali, fino a quattromila metri sotto il livello del mare e che sta soffocando tutta la vita acquatica. Queste immagini mostrano la differenza fra come dovrebbe essere il fondale del Mediterraneo e come invece i biologi lo hanno trovato. I principali problemi si concentrano vicino agli estuari dei fiumi e, soprattutto nei mari chiusi, come appunto il mediterraneo. Ma non solo perché ormai è stata provata l’esistenza di un settimo continente fatto tutto di residui di plastica, intrappolato dalle correnti nel Pacifico meridionale, ma anche nell’Atlantico settentrionale. Tutti sanno ormai che c‘è un continente di plastica alla deriva nel pacifico meridionale, ma i microscopici frammenti di plastica si depositano ovunque

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