Thailandia: mandato di cattura nei confronti del capo dell'opposizione. Shinawatra non si dimette

  • 10 anni fa
Un mandato d’arresto per insurrezione è stato spiccato in Thailandia contro Suthep Thaugsuban, il leader dell’opposizione che chiedeva le dimissioni della premier Yingluck Shinawatra e l’istituzione di una commissione che potesse portare a una riforma elettorale.

Per tutta risposta la Shinawatra, prima donna premier della storia del Paese, ha rispedito al mittente le richieste di dimisioni.

Sono stati rapidissimi i mutamenti della situazione da questo lunedì mattina. Thaugsuban non sembra più fidarsi della parola della premier, ha indetto una conferenza stampa. L’arresto potrebbe avvenire durante l’intervento.

In realtà chi non si è ancora schierato, permettendo dunque alla Shinawatra un certo margine di manovra, è l’esercito. Il rifiuto di usare armi per reprimere le proteste ha lasciato pressoché da sola la polizia, che invece pare più vicina all’esecutivo.

Questo non vuol dire che le violenze, che nel weekend hanno fatto almeno 5 morti, siano cessate. Nel centro di Bangkok è in atto una guerra civile e gli agenti sparano comunque con proiettili di gomma che possono fare molto male. Alcuni manifestanti hanno le idee chiare: “Ciò che vogliamo è la riforma della Thailandia. Sciogliere il parlamento non è una risposta. Se siamo arrivati a questo punto vogliamo riformare il Paese”.

È la riforma del Paese passa anche attraverso lo smantellamento del sistema-Shinawatra. Quello che, secondo gli oppositori, è un sistema di corruzione in piedi da oltre 10 anni.

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