Robert Capa, il centenario a Budapest
  • 10 anni fa
La voce di Robert Capa. Un tesoro riscoperto dal Centro internazionale di Fotografia in occasione dei cento anni dalla nascita del fotoreporter ungherese.
40 anni vissuti con la macchina fotografica in mano dove la storia lascia il segno, e con l’occhio sui dettagli che raccontano un’epoca.

Capa ha narrato per immagini 5 guerre, dalla guerra civile spagnola al conflitto araboisraeliano del 1948, gli fu fatale la guerra d’Indocina nel 1954.
Le 180 fotografie esposte offrono una panoramica completa dell’attività del fotoreporter. Ma a incuriosire in questa mostra è il Capa meno noto: cineasta e fotografo di scena.

Károly Kincses, Casa della Fotografia ungherese: “Tutto è stato messo insieme per rendere la sua grandezza, ma è stato il più grande non per le sue foto, per la sua personalità. È nato qui, nel cuore di Budapest ed è diventato un cittadino del mondo, il corrispondente del mondo, l’indomabile. Ha sempre portato queste caratteristiche con sé. Non conosceva la fotografia, quando frequentava l’atelier di
József Pécsi, ci andava solo per rimorchiare le ragazze.”

A soli 18 anni Endre Ernő Friedmann comincia il suo viaggio nel mondo. A Berlino l’impiego presso uno studio fotografico. Nel 1933 lascia la Germania alla volta della Francia a causa dell’avvento del nazismo. È in questo periodo che adotta lo pseudonimo di Robert Capa e fonda l’agenzia fotografica Magnum Fotos poi la guerra civile spagnola.

In mostra a Budapest i tanti volti di Robert Capa: quello del fotoreporter eroico, l’emigrante che ha scommesso sul proprio futuro e il temerario che non ha mai fatto un passo indietro di fronte al rischio.

Éva Fisli, curatrice della mostra:
“Anche il visitatore che arriva è un temerario, sa che dovrà guardare anche immagini scomode, tanti scatti che restituiscono un’infinità di dettagli, tanti frammenti che possono comporre il poliedrico sguardo di Capa, ma soprattutto mostrano cosa davvero sia il fotogiornalismo”.

Il soldato americano è stato freddato a soli tre metri dal suo obiettivo a Lipsia nell’Aprile del 1945. Con i suoi scatti Capa ha scritto le regole d’oro del giornalismo fatto per immagini. La sua massima più nota è “Se le tue foto non sono abbastanza buone, non eri abbastanza vicino”.

In occasione del centenario dalla nascita verrà aperto a Budapest il Centro della Fotografia contemporanea. Sarà un polo espositivo, un centro culturale, e un punto d’incontro per i professionisti.

Orsolya Kőrösi direttore, Capa Center:
“Il nostro obiettivo principale è di costruire un luogo che sia un punto di riferimento per la crescita professionale, per la formazione, in modo da emergere, dal punto di vista culturale, anche a livello europeo”

Perché il genio di Capa attraversa le discipline, dalla fotografia al Cinema. Nel 1938 gira in Cina un documentario sulla resistenza cinese. Nel ’45, inizia a frequentare l’ambiente hollywoodiano, grazie all’incontro con Ingrid Bergman. Capa è bello come un attore, allegro, simpatico e basta uno sguardo al primo incontro con l’attrice, all’hotel Ritz di Parigi, a far nascere tra i due un amore che durerà due anni.
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